Libri d’aprile

2 Apr

Un post veloce, come saluto e cenno alle diverse persone che, con gentilezza e sollecitudine, durante i giorni della Fiera di Bologna la scorsa settimana han chiesto perché non ricevevano più notizie da questo blog. Semplicemente perché c’è un altro tempo, altri modi di raccontare, altri luoghi per dire. Sono state parecchie le formazioni con insegnanti e bibliotecari nei mesi scorsi, alcune buone letture le ho raccontate su Andersen, altre a tema su Il Folletto. Ultimemente le trovate su Instagram; non è la stessa cosa dell’approfondimento di un post, lo so, ma è veloce, divertente, diretto. Nella foto un po’ di copertine dei libri di cui lì ho parlato recentemente o di cui parlerò in questi prossimi giorni, invitandovi anche – sempre da quel social – ad andare a dare un’occhiata a bei cataloghi, come quello dei libri tattili di Dieciocchi o ad alcune proposte dal catalogo Mesogea.

Comunque, buone letture. Poi magari si tornerà con assiduità anche qui 😉

Libri, libri, ancora libri.

23 Nov

Ottobre è stato un mese di incontri e corsi con insegnanti e bibliotcari, dedicati a proposte di lettura per lettori di diverse età, ad albi illustrati, a romanzi per i più grandi. Alcuni sono libri riscoperti dagli editori e tornati in libreria; altri sono colpi di fulmine (come “Era il nostro patto”, il fumetto di Ryan Andrews edito in Italia da Il Castoro).

IMG_5215Novembre è un mese di letture. Romanzi, fumetti, ma soprattutto ancora e ancora misure brevi illustrate che si prestano anche per la lettura ad alta voce. Ne racconto qui. Intanto, avete sfogliato la nuova edizione de “La bibliotecaria rapita” di Margaret Mahy con le illustrazioni di Quentin Balke che torna in libreria grazie a Interlinea col titolo di “Rapimento in biblioteca”?

Buone letture.

Il mostro di Mary Shelley

15 Nov

Questa è la storia di Mary Shelley e di come ha creato Frankenstein. Questa è una storia sulle Storie; racconta come nascono, cosa scatenano e come evolvono.

Splen edizioni diffonde in Italia l’opera di Mary Shelley in una nuova forma, ci confida quello che è successo prima dell’invenzione del romanzo con le parole di Lynn Fulton e le illustrazioni ad acquerello, inchiostro e matite di Felicita Sala (Illustratrice dell’anno 2020 – Premio Andersen). 

Dell’estate 1816, trascorsa con Lord Byron e Percy Shelley sul Lago di Ginevra, Mary Shelley ricorda quella notte in cui ha sognato a occhi aperti e scritto la storia del moderno Prometeo. E mentre leggiamo parole che descrivono il processo creativo, percepiamo una certa suspense, contempliamo una storia di terrore. Vediamo illustrati in una palette buisa ed essenziale temporali e ombre, topi e fantasmi, luna piena e pipistrelli. Mentre il linguaggio verbale ci svela la realtà dei fatti, il linguaggio visivo ci porta nell’immaginazione della scrittrice in un gioco narrativo conteso da parole e immagini.

In quei giorni si diceva che Galvani avesse utilizzato l’elettricità per far muovere le zampe a una rana morta. Sarà possibile animare anche una persona morta?
Le persone si chiedevano solo se una cosa si potesse fare, e non se fosse giusto farla.
Pensava Mary Shelley,
Come mi sentirei ad essere quella creatura, defunta e poi riportata in vita da un esperimento scientifico?
Mi impegnerei a trovare la causa e i suoi autori per mettere fine a questa disavventura? 

E così Mary Shelley scrive la storia di Frankenstein che dal 1818 continua a bisbigliare alle sue e ai suoi lettori, soffiando una riflessione etica sulle conseguenze delle applicazioni delle scoperte scientifiche.

Lynn Fulton – ill. Felicita Sala, Il mostro di Mary. Come Mary Shelley ha creato Frankenstein (trad. di Leonardo Taiuti), Splen Edizioni 2021, 40 p., euro 15

Consigli di lettura

20 Set

IMG_4497Queste sono alcune delle proposte di lettura che entreranno a far parte delle bibliografie per i corsi di formazione/aggiornamento che coinvolgeranno nelle prossime settimane insegnanti e bibliotecari. Ne abbiamo parlato, ne parleremo qui.

Aspettando il vento (battendo un colpo)

4 Ago

aspettando il ventoCi sono libri che leggo e vorrei dire subito perché tutti leggessero, come questo romanzo. Ma non è il momento, perché c’è altro, perché a volte il lusso è avere molte cose belle da fare e non aver tempo per il resto. Questo per rispondere a molti che chiedono perché il blog tace e latita. Un po’ perché sarebbero affari del blog ;-), un po’ perché in realtà i libri li raccontiamo lo stesso. Li racconto negli incontri con insegnanti e bibliotecari, on line e in presenza; li acconto talvolta sulla rivista Andersen; li rilancio a volte qui per fare prima. Possibilità ne avete!

Intanto potete leggere questo romanzo di Oskar Kroon, dalla sublime grazia leggera nel dire il quotidiano. Dove c’è un paesaggio di mare a fare da sfondo partecipe alle emozioni della protagonista; dove c’è un’isola che serve anche per mettere distanza, per fare rifugio; dove c’è una contrapposizione di colori e di modi tra Vinga, la protagonista sgargiante, e Rut che le si para davanti di nero vestita anche nelle espressioni. Dove c’è un nonno che sa davvero fare l’adulto: essere complice e lasciare alla nipote i propri spazi, essere buffo e serio, saper vedere, intuire e che conosce quando è sufficiente il silenzio, il sedere vicini, il condividere un lavoro per dire che si vuole bene. 

Oskar Koon, Aspettando il vento (trad. di Samanta K. Milton knowles), Mondadori 2021, 294 p., euro 16, ebook euro 8,99

La nudità che male fa?

3 Ago

nudità che male faTra i più di milleottocento libri della selezione del BolognaRagazziAward a cui ho partecipato come giurata lo scorso maggio c’erano parecchi libri sul corpo: in poesia, narrativa o divulgazione è stato uno dei temi chiave che abbiamo notato, piacevolmente perché porta a una riflessione non scontata e anche a considerare le rappresentazioni possibile del corpo. Personalmente mi riporta alle vicende censorie subite dal bell’albo Tous à poil di Claire Franek e Marc Daniau nel 2014 e al poco agio che talvolta alcuni (lì il politico Copé, ma non solo) dimostrano nei confronti di un corpo nudo (in un libro per bambini, perché altre rappresentazioni ben peggiori paiono non scalfirli affatto).

Tra i libri visti a Bologna c’è l’albo di Rosie Haine che appena qualche settimana dopo esce in italiano per Settenove nella traduzione di Guia Risari. Un tempismo eccezionale, un contributo alla necessaria presenza della nudità anche tra le proposte per i più piccoli. Rifacendosi alla filosofia “Body positive”, l’autrice propone una galleria di acquerelli e inchiostri in cui compaiono teste pelate, piselli, vagine di cui essere fiere, arti artificiali, sederi. Perché del resto ognuno di noi ha un sedere e ognuno un corpo, differente, singolare e unico. Un corpo che cambierà col passare del tempo, ma non per questo meno dignitoso e meno bello. Qualcuno non ha problemi a osservare o mostrare il proprio corpo, qualcuno può essere imbarazzato anche solo a guardarne la rappresentazione illustrata in un libro, ma la nudità non deve far paura né vergogna: ci accomuna tutti, ci appartiene.

Evviva un libro come questo, e tutti i suoi simili che in lingue diverse celebrano il corpo umano (quel magico strumento che sa raggiungere velocità incredibili e fare cose meravigliose, visto che state guardando le Olimpiadi ;-). E viva l’editore Settenove che ha fatto quella magia che io vorrei sempre quando vedo un bel libro in lingua straniera e penso “Che lo traducano presto!”. Grazie.

P.S. per curiosità: questa è la copertina originale. Che a differenza di quella italiana non osava corpi esposti!

Rosie Haine, La nudità che male fa (trad. di Guia Risari), Settenove 2021, 32 p., euro 17

Tutto daccapo

1 Lug

tutto daccapoIntanto lo stile: un ritmo spezzato di frasi brevi che si fa leggere e scorre veloce sotto li occhi del lettore. Una voce narrante che si dice “tu” come se si guardasse dal di fuori e che diventa perfetta per farsi sentire. Questo è l’incipit del romanzo A-dZiko Simba Gegele che arriva dalla Giamaica e che pare perfetto per essere letto a voce alta e far entrare chi ascolta dritto nella storia. Si sta lì, in piedi accanto al protagonista, un dodicenne che racconta il suo quotidiano con grande ironia, dcendo quanto è complicato crescere e trovare il proprio posto. Lui è sulla soglia dei tredici anni (quanti romanzi e fumetti in questo periodo sull’estate cruciale dei tredici anni, dove tanto cambia), ha un’insopportabile sorella di sei anni, un padre che crede che la cosa più divertente della vita sia mettere tutti i soldi su un libretto di risparmio e una madre a cui non sfugge nulla. Deve cercare di essere invisibili agli occhi del bullo di turno, mentre quando si caccia nei guai proprio per essere visto, perché qualcuno si interessi a lui, nessuno se ne accorge. Certo, crescere è difficile, ma sei a illuminare le tue giornate arriva il sorriso di Christina Parker tutto può essere sopportabile: ti fa venire voglia di ridere e dimenticare che non sei riuscito a dire a nessuno che ti è spuntato il primo pelo, ti incanta e ti fa ammettere che rifaresti tutto daccapo: preparare uno zaino per scappare se è l’unico conforto che puoi dare al tuo migliore amico, applicarti per meritarti un “eccellente” a scuola e vedere la faccia di tua madre che si illumina mentre lo legge, accompagnare in classe tua sorella per mano.

Bello che arrivino proposte da Paesi e letterature di cui spesso vediamo poco tradotto in italiano e che portino vento fresco, aria nuova e quella leggerezza che piace trovare nelle proposte di lettura per i ragazzi perché non sorvolano su nulla, ma sanno raccontare in modo lieve la realtà di ogni giorno. Da non perdere.

A-Dziko Simba Gegele, Tutto daccapo (trad. di Raffaella Belletti), Atmosphere Libri 2021,162 p., euro 16

Un’estate da morire

23 Mag

un-estate-da-morireNon bado affatto a questo blog negli ultimi mesi; succede altro, mescolo letture in francese e in spagnolo, le novità italiane che leggo le ho raccontate nei corsi a bibliotecari e insegnanti. Ma ci sono rare volte in cui leggo d’un fiato un libro e, quando rialzo la testa e i merli ricominciano a cantare, il sole a scaldare, il vento a far ondeggiare le tenere piante dell’orto, quando insomma mi tiro fuori dalla storia, so che non posso far altro che parlarne. 

Questo libro è un piccolo gioiello, di quelli che se ne stanno senza clamore nel quotidiano dei giorni, come una peonia bianca che si apre maestosa e silente, come il rosa che imporpora le guance dei cespugli di ribes. La casa editrice 21lettere già aveva proposto in traduzione a inizio anno All’orizzonte, lieve racconto autobiografico in versi di Lois Lowry, e ora mette in catalogo un alto libro in cui l’autrice narra ispirandosi ai propri ricordi e al proprio vissuto. In realtà è il primo libro della Lowry ad esser stato pubblicato, nel 1977, poi rivisto nel 2005; mette in scena una famiglia, il legame degli affetti, due sorelle coi loro battibecchi e il trasferimento in campagna perché il padre possa terminare in pace il libro che sta scrivendo. Meg è insieme determinata e insicura, vorrebbe talvolta essere socievole e bella come Molly, sicura e allegra. Molly vuole sei figli, Meg fare in modo che la gente pronunci con fierezza il suo nome per qualcosa di grandioso. Molly colleziona amici e ragazzi nella nuova scuola, Meg si appassiona di fotografia e costruisce ua camera oscura. Molly si ammala e Meg stringe amicizia con l’anziano vicino. Il papà scrive, la mamma cuce una trapunta, i due giovani vicini piantano l’orto e programmano di far nascere il loro bambino in casa. Una storia luminosa e terribile come a volte può esserlo la luce d’estate, ma bilanciata esattamente com’è la vita: la morte e la nascita, i fiori d’autunno che sostituiscono quelli del’estate, la risata che prende il posto della assurda follia. E la delicatezza con cui i sentimenti e le emozioni si dicono sulla pagina, oltre ai legami tra le persone.

Un altro libro, come in altri casi ci è successo di sottolineare, che descrive il rapporto di un’adolescente con altre persone adulte che contano nella sua vita e che non fanno parte della sua famiglia; persone che la ascoltano, la trattano da pari, non scimmiottano atteggiamenti bambineschi, ma sono oneste e franche.

Copertina perfetta con illustrazione di Jacopo Starace.

Lois Lowry, Un’estate da morire (trad. di Enrico Santachiara), 21lettere 2021, 140 p., euro 12

Il Gallinario

11 Mag

gallinarioPrendi un erbario, scrigno di scoperte e informazioni scientifiche, con brevi testi e illustrazioni potenti. Prendi della spiritosità e una passione smisurata per le galline. Ne risulta Il Gallinario, un’enciclopedia illustrata per tutta la famiglia sui più popolari animali domestici. Edito da Quinto Quarto edizioni, l’albo è scritto a quattro mani da Barbara Sandri e Francesco Giubbilini, illustrato e progettato graficamente da Camilla Pintonato.

Una gallina canta “I believe I can fly” mentre noi analizziamo l’anatomia delle sue ali e ci chiediamo se riesca a volare. E sta proprio qui la trattazione originale del mondo delle galline. Il libro sa coniugare un’accurata e chiara documentazione scientifica a uno stile autoriale leggero, frizzante e ironico, che emerge sia nei testi sia nelle illustrazioni dai colori vivaci che possiamo contemplare anche sul profilo instagram di Camilla Pintonato. Le illustrazioni sono digitali e in alcune pagine veicolano informazioni come un’infografica. Non c’è bisogno di leggerlo, lo vediamo: il Jersey gigante può essere alto come un bambino di 3 anni!

Ogni doppia pagina è autosufficiente: suggerisce una domanda e propone una risposta esaustiva alle lettrici e ai lettori curiosi, che non si accontentano di letture pigre dall’ordine prestabilito e sono ben contenti di saltare con lo sguardo a destra e a sinistra della pagina, in basso e poi in alto, andando in cerca delle informazioni in un dialogo tra immagini e testo.

Scritto da Barbara Sandri e Francesco Giubbilini – i blogger fondatori di tuttosullegalline.it – il libro è un catalogo di creste, di piume e di impronte da decifrare. Prima ci racconta le abilità percettive e cognitive dei pennuti protagonisti, poi ci guida nella costruzione di un pollaio su misura.

Non ci stupiamo che abbia vinto il premio Panizon 2021 come “Miglior albo illustrato” e sia tra i finalisti della 40° edizione del premio Andersen nella sezione miglior libro di divulgazione. Incrociamo le zampe!

Barbara Sandri e Francesco Giubbilini – ill. Camilla Pintonato, Il Gallinario, Quinto Quarto Edizioni 2021, 80, euro 25.

Ulf, il bambino grintoso

22 Apr

bambino grintosoOgni ritorno di Ulf è una festa: le sue avventure sono racconti brevi che, ad ogni nuova uscita, arricchiscono l’immaginario del lettore che costruisce, intorno al protagonista e ai suoi famigliari, scene di vita quotidiana, spassose e sempre ricche di saggezza sul rapporto grandi-piccoli e sui modi di vedere la vita.

Come nei precedenti, anche in questo testo Stark racconta del diventare grandi grazie all’esilarante personaggio del piccolo Ulf e al suo rapporto coi nonni, simpatici almeno quanto lui. Nonno Gottfrid è basso, grasso e rabbioso; non sta mai fermo, impreca volentieri  e un giorno scopre il nipote che si diverte a catturare un bombo. Serafico, Ulf gli spiega che nella vita vorrebbe sempre starsene in panciolle a far niente, anche perché è troppo piccolo per tagliare la legna e cose simili. Per scuoterlo dalla pigrizia e permettergli di dimostrare la sua grinta, il nonno lo prende ironicamente come schiavo per un giorno. Come un bombo Ulf ronza veloce da un incarico all’altro, da un lavoretto a una consegna fino a cadere stanco nel letto. Ma c’è anche l’altro nonno, Gustav, capace di trasformare cose normali in vere avventure, che lo sveglia all’alba per andare a pesca e a godere della maestosa bellezza del mondo al primo mattino, in libertà.

Viva Ulf protagonista, che grazie alle illustrazioni di Majaluoma offre ai lettori una storia breve di giusta misura. Viva Ulf Stark e la sua poetica del quotidiano, semplice, essenziale e preziosa. E viva i grintosi, sempre.

Ulf Stark- ill. Markus Majaluoma (trad. di Samanta K. Milton Knowles), Iperborea 2021, 56 p. , euro 9